Fender Jeff Beck Stratocaster




Jeff Beck non ha certo bisogno di presentazioni...artista, chitarrista, musicista di rifermento per tante generazioni di player...C'è chi si è innamorato di lui vedendolo in piena swingin era londinese sfasciare una chitarra (un vero proto-punker) sull'immortale film Blow Up di Antonioni e chi invece se ne è innamorato quando suonava con Rod Stewart, il "biondo maledetto" del rock...altri ancora non riescono ancora a capire da quale pianeta sia arrivato quando sentono il suo controllo sullo strumento che trascende la tecnica strumentale.
Quale strumento accompagna l'immenso Jeff? Ne ha usati di più o meno blasonati, Les Paul, Charverl/Jackson, Telecaster (e qui ricordo la "mitica" Telecaster equipaggiata con due humbucker Seymour Duncan JB -avete notato le iniziali?- ora di proprietà del decano dei magneti per chitarra) è già da molti anni è il turno della Stratocaster.
Il modello a lui dedicato è, senza ombra di dubbio, il connubio ideale tra la "vecchia" chitarra progettata da Leo Fender e le migliorie che negli anni i chitarristi le hanno aggiunto.
La forma del body, del manico e della paletta resta ovviamente quella che la tradizione associa alla Strato...il corpo è in ontano, il manico in acero e la tastiera di un palissandro con una grana regolare e densa.
Le cose che rendono unica questa chitarra signature sono i pick ups; dei Fender Hot Noiseless, silenziosissimi humbucker (all'apparenza però identici ai single coil) con magneti ceramici che suonano come delle bobine singole un po' più pompate e rockkeggianti... il timbro comunque resta molto stratocasteroso ed è possibile ricavarne sia dei classici suoni twang sia dei bei blues sounds (e direi...per fortuna!).
La parte meccanica della chitarra è organizzata perchè sia il più performante possibile...solide e belle meccaniche Schaller autobloccanti sulla paletta, un Fender Roller Nut come capotasto (fatto di acciaio con dei minuscoli cuscinetti a sfera che favoriscono il ritorno delle corde alla loro posizione originale dopo bendings, vibrati e usi più o meno selvaggi della leva) e il ponte tremolo Fender "moderno", quello montato sui due perni per intenderci, che regolato propriamente rende la chitarra pronta a tutti gli usi e gli abusi dello stesso.
Un'altra feature tanto agognata dai chitarristi solisti è un'accesso alle posizioni alte della tastiera reso più agevole grazie ad una sorta di svasatura fatta sul punto di congiunzione tra manico e corpo...per rendere ancora più versatile e appropriata ai gusti più differenti c'è anche il meccanismo (di serie nelle Fender degli anni Settanta) chiamato tilt back che permette la regolazione dell'angolatura del manico rispetto all'asse immaginario tra capotasto e ponte (in pratica, se ne sentite la necessità, potete regolare l'action in maniera millimetrica per le scorribande più furiose e veloci sulla tastiera).
Completano il tutto la mancanza di abbassacorde sulla paletta (complici gli alberini ad altezza degradante delle meccanichee Schaller, un profilo del manico più comodo dei precedenti che equipaggiavano le chitarre dedicate a Beck e i coperchi dei pick ups e le manopole dei potenziometri di un bel vintage white che danno quel sapore di antico che su una Stratocaster non guasta mai.
I suoni che si ottengono con questa chitarra sono i classici timbri a cui ci ha abituato la Strato...ma c'è di più! I pick ups, come suggerisce la dicitura Hot del loro nome sono capaci di quel timbro più aggressivo necessario nel rock e, perchè no, nell'hard rock, suoni che sono deficitari sulle Stratocaster più tradizionali.


4 Comments:

Anonymous Anonimo said...

bella recensione! Mi diresti qualche cosa di più sul roller nut? Come funziona?

22 febbraio, 2006  
Blogger Sauro said...

grazie per i complimenti Gianni...
il roller nut è estremamente semplice a livello concettuale...è una barretta d'acciaio dove nelle scalanature in cui corono le corde sono presenti dei minuscoli cuscinetti a sfera che evitano ogni frizione con il capotasto...
se non erro, con qualche piccola modifica, è montabile al posto di qualunque capotasto tradizionale (esclusi quelli con il bloccaggio tipo floyd rose)
S.

22 febbraio, 2006  
Anonymous Anonimo said...

ciao
ottima recensione,ti volevo chiedere..ho preso anch'io questi pickup(ok..sono un fan di jeff beck!!certo..bastassero solo quelli..)e mi piacciono perchè non snaturano il suono strato,ho qualche dubbio però sull'altezza,nel senso che per pareggiare i volumi devo mettere il pk al manico un paio di mm sopra il battipenna e il pk al ponte tenerlo molto alto,nella tua a che altezza sono messi??
altra cosa..mi sai dire i valori dei pot e dei condensatori che hai sulla tua??per il momento ho dei 500ohm che avevo in casa ma così facendo il pk al ponte mi sembra che suoni un pò troppo fino
grazie mille
Fab.

29 novembre, 2009  
Blogger Sauro said...

ciao... qui trovi l'elenco delle parti che monta la jeff beck (preso dal sito fender)... come vedi sono pot da 250k
http://www.fender.com/support/diagrams/pdf_temp1/stratocaster/0119600A/SD0119600APg3.pdf

per quanto riguarda l'altezza dei pick up, non ho la chitarra sotto mano per misuare con esattezza, ma non sono certo ad altezze così differenti; forse hai sbagliato qualche cosa nel wiring o forse, non ne sono sicuro, è riconducibile sempre al valore dei pot...
controlla il wiring qui:
http://www.fender.com/support/diagrams/pdf_temp1/stratocaster/0119600A/SD0119600APg2.pdf

29 novembre, 2009  

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